La condizione di donna e la sua sessualità sono belle. Le donne l’hanno sospettato da tempo, sia pure segretamente. Quanto a sessualità, le donne sono già fisicamente belle, superbe, esaltanti.

La pensano così anche moltissimi uomini. E, quelli che si vogliono definire veri amanti delle donne ammirano quel che trapela del suo passato, di prima ancora che si conoscessero, sul viso della loro partner, e ammirano le avventure e le tensioni subite dal suo corpo, le cicatrici conseguenti ai giochi d’infanzia, i cambiamenti apportati dal parto, le sue caratteristiche peculiari, la luce del suo sguardo. E il numero di uomini che già la pensano così è molto maggiore di quanto non vorrebbero farci credere gli arbitri della cultura di massa, poiché loro devono raccontare la storia secondo una morale opposta.
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La “Grande Menzogna” del mito della bellezza consiste nel concetto che le donne adulte, con delle caratteristiche sessuali pienamente sviluppate, non sono all’altezza di stimolare e soddisfare il desiderio sessuale maschile, e che la “bellezza” è il requisito indispensabile per completare la loro sessualità. Tutt’intorno a noi ci sono uomini che contraddicono questo concetto.
Tratto da “Il mito della bellezza” di Naomi Wolfe